La trasformazione digitale ha generato nelle aziende il bisogno di intraprendere un percorso verso l’Impresa Intelligente, ovvero di integrare tecnologie in grado di sfruttare i dati come leva competitiva, per abilitare nuove relazioni con il mercato e migliorare i processi.
IDC, in collaborazione con SAP, ha condotto una ricerca su 200 imprese italiane per indagare le priorità tecniche e di mercato che stanno influenzando le strategie d’innovazione e analizzarle in cinque dimensioni distinte: Platform Technologies, Customer Experience, Smart Manufacturing, Smart HR e Smart Procurement.
Trasformazione Digitale: Le priorità di business e tecnologiche delle aziende italiane
Il contesto di instabilità e di incertezza economica posiziona in cima alla lista delle priorità di business la necessità di una attenta gestione economico-finanziaria e di una riduzione dei costi aziendali. A questa segue la necessità di migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti, la volontà di entrare in nuovi segmenti di mercato e la necessità di sviluppare nuovi prodotti e servizi.
Rispetto alle priorità tecnologiche l’attenzione si sposta sulla necessità di perseguire una maggiore automazione ed ottimizzazione dei processi, al fine di aumentare l’efficienza, ridurre gli errori, eseguire i task più velocemente ed assegnare al personale attività con maggiore rilevanza strategica.
Il controllo e la riduzione dei costi occupano una posizione rilevante anche in ambito ICT, seguiti dalla capacità di tradurre le richieste delle linee di business in progetti di innovazione e di evoluzione tecnologica e dalla necessità di migrare sistemi e servizi IT verso il cloud.
Obiettivi di Trasformazione Digitale e decisori aziendali
Il Customer Journey va incontro ad una frammentazione che passa attraverso innumerevoli canali fisici e digitali. Le aspettative dei clienti sono inoltre più elevate rispetto al passato, per questo il principale obiettivo riguarda la trasformazione dei canali di relazione con i clienti.
Ulteriori priorità si riferiscono alla trasformazione del modello di business – per entrare in nuovi mercati, migliorare il posizionamento e generare nuove fonti di ricavi – oltre alla creazione di nuovi prodotti “intelligenti”.
Escludendo la Direzione IT, i principali decisori nelle strategie di Trasformazione Digitale delle aziende italiane sono la Direzione aziendale e/o la Presidenza, seguiti dalla Direzione Finance/Amministrazione e la Direzione Marketing. Negli ultimi 10 anni le figure del CFO e CMO hanno assunto un ruolo maggiormente strategico, con un’ampia partecipazione alle decisioni di business e operative, rappresentando per questo supporto per il CEO.
Il percorso di trasformazione delle aziende italiane verso l’Impresa Intelligente
L’orientamento strategico delle aziende verso un modello di Impresa Intelligente può essere riassunto in 5 dimensioni.
Platform Technologies: misura l’espansione delle infrastrutture IT attraverso piattaforme Cloud, l’estensione delle capacità del Data warehousing aziendale, il rinnovamento delle soluzioni di Enterprise Information Management, il rafforzamento della capacità di gestione dei Big Data, la sperimentazione di soluzioni di High-Performance Analytics, l’unificazione delle basi dati aziendali in un repository accessibile in tempo reale e alla progettazione di processi di business più semplici, flessibili e integrati.
Customer Experience: misura l’orientamento all’orchestrazione tra canali di comunicazione diversi, all’integrazione dei processi Sales, Marketing e Operations e alla misurazione relativa dell’efficienza e dell’efficacia delle campagne, alla segmentazione del mercato e alla progettazione delle esperienze dei clienti, all’analisi dei dati per lo sviluppo di nuovi prodotti/ servizi e per la definizione della strategia aziendale.
Smart Manufacturing: misura l’orientamento a progredire verso architetture Cyber-physical Systems, allo sviluppo di nuovi modelli di business basati su IoT, alla promozione di una cultura data-driven, alla sostituzione degli strumenti di produzione con macchinari connessi, all’impiego di nuovi KPI per controllare la produzione, all’investimento in soluzioni per l’automazione flessibile della produzione, alla partecipazione ai finanziamenti nazionali per l’Industry 4.0.
Smart HR: misura l’orientamento al rinnovamento degli strumenti per la selezione del personale, alla mappatura delle competenze per Knowledge Transfer/Talent Management, all’automazione dei processi operativi di gestione e compilazione, al miglioramento dei processi di gestione in termini di trasparenza, risoluzione dei conflitti, pianificazione delle carriere, efficienza ed efficacia delle Risorse Umane, all’introduzione di modelli di Smart Working.
Smart Procurement: misura l’orientamento all’automazione della logistica end-to-end, alla qualificazione dei fornitori con maggiore rapidità ed accuratezza, al miglioramento della visibilità delle informazioni lungo la filiera, al monitoraggio in tempo reale dei KPI, alla riduzione della variabilità e alla mitigazione dei rischi di discontinuità nella distribuzione, all’allineamento degli obiettivi contrattuali con i partner, al rafforzamento dell’agilità e della resilienza dell’azienda in caso di congiunture negative.
Le imprese italiane dunque hanno compreso l’importanza della Trasformazione Digitale e stanno cercando di capire come impiegare le tecnologie per interpretare, al meglio, l’innovazione aziendale.
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