

Si sente sempre più parlare di Change Management nell’ambito dell’organizzazione aziendale e, in molti casi, anche abbinato alla Digital Transformation. Per comprendere adeguatamente quali vantaggi possa produrre, è tuttavia necessario partire dalle definizioni e dagli obiettivi di questo approccio.
Possiamo definire Change Management come l’insieme di azioni e attività strutturate col fine ultimo di gestire il cambiamento aziendale. In pratica, in un percorso complesso, multisfaccettato e molto articolato di cambiamento che ricade sull’organizzazione in tutti i suoi aspetti e che impatta fortemente sulla resistenza al cambiamento tipica di molte imprese, il Change Management aiuta a superare tali criticità. E’ importante sottolineare che agisce non soltanto a livello di processi, ma anche e soprattutto sulle persone che formano l’organizzazione, accompagnandole verso nuovi obiettivi e abitudini più virtuose.
In pratica, quindi, effettuare un Change Management equivale a strutturare un vero e proprio percorso di transizione che, a partire dallo stato attuale dell’azienda e dagli obiettivi a tendere, definisce gli interventi necessari, a tutti i livelli, ed il relativo percorso nel rispetto delle priorità concordate.
Una delle modalità più note per applicare un processo di Change Management è il cosiddetto “modello 4P”, ossia che si muove su quattro pilastri fondamentali:
Il Change Management è un alleato molto prezioso in un mondo sempre più “mobile”, dinamico e connesso, in particolare quando il raggiungimento di specifici obiettivi di business richiede, necessariamente, il cambiamento delle modalità di lavoro dell’intera organizzazione.
Ora che abbiamo compreso cosa sia esattamente il Change Management, passiamo agli obiettivi che si propone di raggiungere attraverso i necessari outcome, ossia i cambiamenti.
È corretto indicare il Change Management e la Digital Transformation come due processi fortemente legati tra loro.
In un momento storico come quello attuale, in cui la trasformazione digitale è sul podio tra le ragioni per cui le aziende “cambiano” (era al terzo posto nel 2017, secondo i risultati della survey annuale dell’Osservatorio di Assochange, seguita dall’innovazione tecnologica), è facile capire come la mera introduzione di nuove tecnologie in azienda sia assolutamente inutile senza il necessario cambiamento a livello di organizzazione delle risorse umane.
Se, da un lato, le organizzazioni sono sempre più consapevoli di quanto cruciale sia l’introduzione del digitale in azienda, non sempre sono in grado di definire i corretti processi di trasformazione. Non a caso, in molti casi la Digital Transformation è stata avviata soltanto nella sua fase di definizione, e non ancora in termini di implementazione vera e propria.
Modificare gli schemi mentali attraverso i corretti processi di Change Management è dunque il primo passo per favorire l’introduzione di strumenti digitali più evoluti e, più in generale, di tecnologie più performanti, snelle e agili nella condivisione delle informazioni. In questo senso, quindi, il Change Management agisce come una sorta di acceleratore del cambio culturale che è ingrediente fondamentale della Digital Transformation.
Le organizzazioni possono cambiare soltanto se ad evolvere sono prima di tutto le persone al loro interno. Se il processo di Change Management avviene in modo adeguato, l’azienda evolverà favorendo nuovi equilibri e assetti organizzativi, attraverso procedure conosciute a tutte le figure coinvolte, adeguatamente pianificate, eseguite con metodo e correttamente monitorate.
Quali sono in vantaggi prodotti da un corretto percorso di Change Management? Rappresentando, favorendo e introducendo concetti come modernità, innovazione e avanzamento tecnologico, i benefit sono ovviamente notevoli.
Ecco i principali.
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